Chi lo partecipa ‘sto matrimonio?
Lista alla mano, parenti, amici e colleghi, corredati delle loro estensioni, subiranno il vaglio “ci sarà o lo saprà e basta”. Partecipando un matrimonio se ne dà solo notizia. Il partecipato si limiterà a prenderne atto e, se ne ha voglia, andrà a dare un’occhiata alla lista nozze per farsi un’idea sul tipo di pensierino che desidera fare avere agli sposini.
È importante che non sia un regalo troppo vistoso che metterebbe in imbarazzo la coppia e sottolineerebbe la delusione del non esser stati invitati. Il cartoncino imbustato che riporta nomi, data e luogo non è un invito implicito, dà al limite l’opportunità di assistere alla funzione, religiosa o civile che sia, e di piombare in loco con un pargolo da attribuire al futuro sposo o a cavallo di un bianco destriero, con tanto di spada sguainata, per rapire la fanciulla appena giunta all’altare, se se ne avessero le ragioni!
Il vero e proprio invito è un cartoncino più piccolo che indicherà il luogo e l’ora in cui si festeggerà l’evento.
Ovviamente partecipati ed invitati potrebbero coincidere e potrebbe aver più senso far stampare l’invito sulla stessa partecipazione. È sempre opportuno farne stampare qualcuna in più: qualche lontano parente o un amico perduto di vista potrebbe tornarvi in mente all’improvviso.
Circa due mesi prima della data fatidica, le partecipazioni dovranno esser pronte ed imbustate: quelle ai testimoni, ai nonni ed all’entourage più intimo vanno consegnate a mano dai fidanzati almeno un mese prima delle nozze; contemporaneamente, partiranno le partecipazioni con invito. Le sole partecipazioni devono invece essere spedite circa due settimane prima dell’evento; se invece, le nozze dovessero avvenire in forma privatissima è più opportuno farle partire il giorno stesso in cui avvengono.
Ora non discutiamo sul gusto dei particolari quali spessore della carta, colori, caratteri, che sono personalissimi e che tendenzialmente seguiranno i motivi ed i temi scelti per l’abito della sposa e per gli addobbi in genere;
la questione fondamentale è: chi lo partecipa ‘sto matrimonio?
Gli sposi sotto i 30 anni sono ormai una rarità, perché prima c’è da trovar lavoro; una volta che lo hai trovato e sei indipendente è più logico che sia tu insieme al tuo partner a partecipare la decisione presa: così Alcibiade e Guendalina annunceranno il loro matrimonio in piena autonomia!
Espediente questo che risolve tante altre situazioni: i genitori di uno dei due potrebbero essere divorziati, l’età dei fidanzati potrebbe andare ben oltre i trenta, uno dei fidanzati potrebbe far parte del giro del riciclo ed avere alle spalle già diverse storie di partecipazioni… Il più delle volte però i genitori sono tanto lieti di poter comunicare le nozze dei propri figli, così che il classico cartoncino prevederà a sinistra i nomi dei genitori della sposa che finalmente sbolognano ad Alcibiade, mentre a destra i nomi dei genitori dello sposo che riluttanti, rinunceranno a forza lavoro in favore di Guendalina.
E sulla busta? Se indirizzi l’invito alla famiglia Forrester considera che ti arrivano tutti i componenti della stessa: genitori, figli, eventuali fidanzati dei figli, nonni conviventi e talvolta anche badanti e babysitter!
Specifichiamo già sull’indirizzo con chi desideriamo festeggiare: la Gentilissima Signora o l’Egregio Dottore; i Gentilissimi Anna e Marco Dalla, o ancora, se ci sfugge il nome della moglie, al Gentilissimo Dante e Signora piuttosto che ai Gentilissimi Signori Alighieri. Aspe’ ma Dante a noi ci aveva invitati?!!