Innamorarsi da grandi. Farfalle e turbamenti non hanno età

È possibile innamorarsi da grandi? È proprio vero che farfalle e turbamenti non hanno età?
C’è un momento, in ogni casa in cui ci siano bambini, nel quale una madre si vede messa alle strette dalla propria progenie con raffiche di domande su domande che, per la verità, possono essere più o meno astruse, ma sono sempre divertenti e, a posteriori, si trasformano in aneddoti o lessico famigliare. Tutti i genitori affrontano questo periodo che mette in crisi conoscenze e metodi educativi in relazione agli interessi particolari dei pargoli, che sono sempre uno diverso dall’altro. Perché questo, perché quello… e non è sempre facile essere chiari in modo semplice, spesso ci si ritrova intrappolati in giri di parole che confonderebbero le idee anche ad un adulto.

C’è, però, una domanda alla quale non sfugge mai alcun genitore. La domanda delle domande cui nessuno può esimersi dal rispondere: io come sono nato?

A “io come sono nato?” scattano tutti gli allarmi; ciascun genitore cerca di ottemperare al proprio dovere a modo suo e, pure il più disinibito, lo fa con una certa vergogna. In qualche modo “sta vergogna” quelli, i pargoli, la capiscono, la percepiscono e la trasformano immediatamente in giudizio. I figli ti giudicano. Sempre! E siccome sta domanda te la fanno quando l’amore loro lo provano per i cuccioli o per le bambole, oltre che per mamma e papà, qualunque sia la risposta data dal genitore, la loro sentenza è: “… ma quindi tu e papà … che schifo!”.

La prima volta che un genitore si sente vecchio ed inadeguato è quella: castigati e crocifissi dal proprio stesso sangue, ci si immagina attraverso gli occhi dell’innocenza e ci si sente un po’ sciocchi mentre si cerca di correggere l’idea che si fa il bambino dell’amore. 

Se nella fase delle domande a raffica un figlio ha circa 4 anni, un genitore, tendenzialmente ne avrà 35/40 toh! esagerando anche 45, ma non è certo vecchio: l’amore è ancora un concetto romantico, roba rosa e cuoricini… Ma perché? Invece quando si è più grandi com’è l’amore? Non ce ne sono farfalle in pancia? Cuoricini negli occhi? Turbamenti? Imbarazzi? C’è un momento anagrafico per il disincanto? Innamorarsi da grandi si può?

Crescendo, perché non vogliamo più dire invecchiando, dal momento che chi scrive non può più permettersi di farlo in tono ironico… crescendo cambiamo. Cambia il nostro corpo e cambia il modo in cui affrontiamo le cose, siano esse ordinaria burocrazia o straordinarie emozioni. Siamo forse più consapevoli e pratici in ogni nostra azione o comportamento, gestiamo le emozioni con meno impeto, maggiore a plombe quasi sempre; mai quando si tratta d’amore! In quel caso s’avvampa, anche se si è grandicelli. Certo potresti confondere l’ardore con le vampate, se il disincanto ti ha già raggiunto per via di trascorsi poco felici, cerchi anche di ridimensionarti e di ricondurre ogni sensazione ad un comunissimo deperimento fisico, neurologico se vuoi… Forse da grandi anziché pensare alle farfalle che ti svolazzano nello stomaco, pensi di esserti “rincoglionito”, ti senti ridicolo e impacciato come ti immaginava tuo figlio quando ti faceva domande a raffica, ma vi assicuriamo che anche da grandi l’amuri è amuri e nunn’è broru di ciciri! Innamorarsi da grandi? Si può!