La sposa incontra l’arte

E tutto diventa Poesia

Fabio Pace Gen 12, 2017 981

«Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere senza bellezza». Lo sosteneva lo scrittore russo Feodor Dostoevskij che ha cristallizzato questo suo pensiero nel romanzo “L’idiota” attraverso le parole del principe Miškin: «la bellezza salverà il mondo».

È con questo spirito che abbiamo voluto immaginare, pensare e realizzare un servizio fotografico che coniugasse arte e abiti da sposa.

Non appaia irriverente l’accostamento tra il gesto artistico, che alcuni considerano una forma di “immortalità” (ma su questo molto ci sarebbe da discutere) e l’effimero dell’abito per un giorno.

Quando si afferma con luogo comune che tutte le spose sono belle il giorno delle nozze si enuncia una grande verità che travalica l’estetica.

La bellezza è nel cuore di quel momento, nell’emozione della coppia, nella felicità condivisa di amici e parenti, nella gratuità della gioia.

Il contorno, di abiti ed eleganza, è la semplice esteriorizzazione di questi sentimenti.

L’arte è l’esteriorizzazione di un bisogno che va oltre il pane quotidiano e che intercetta i moti dell’anima, che appaga una fame interiore. Ecco perché abbiamo voluto spingerci in un accostamento così ardito, scegliendo come location per i nostri abiti da sposa alcuni luoghi dell’arte a noi vicini: Palazzo de Filippi, sede del Luglio Musicale Trapanese; l’accademia di danza “Mad” di Trapani; la pinacoteca Convento del Carmine e il Palazzo Grignani di Marsala; il teatro Comunale Eliodoro Sollima di Marsala.

Ai vertici dirigenti di questi “luoghi” dell’arte va il ringraziamento di Nozze in Città per averci ospitato. Come sempre in quest’avventura che è il servizio fotografico ci sono stati compagni, insieme allo staff del nostro photo editor Piero Lazzari, anche truccatori, acconciatori, modelli, disponibili “comparse” e gli sponsor, che ringraziamo con eguale intensità.

LA CLASSE IN PUNTA DI PIEDI

Tensione, fisicità, forza e insieme eleganza, grazia, leggerezza. Sono gli attributi che descrivono la danza, ma che raccontano anche di spose che vivono se stesse e il loro abito con equilibrio naturale.
La bellezza è transizione ciclica, armonica, naturale, tra movimento e staticità.

NOTE DI ELEGANZA

La musica è ritmo e armonia. È rigore matematico e tumulto disordinato. Ogni abito è strumento sul corpo della sposa, ne disegna il carattere, ne esalta le linee. Ogni donna lo interpreta, come una partitura, in maniera sempre diversa.
Quando la bellezza incontra la musica, l’arte in quell’istante diventa poesia.

PENNELLATE DI STILE

Bellezza ha origine nella lingua sanscrita. Bet-El-Za che vuol dire: “il luogo dove Dio brilla”. La pittura è uno di questi luoghi. L’arte ha dipinto madri, figlie, sorelle. Donne incarnate, con pregi e difetti, come ideale di bellezza, ben oltre l’estetica.
Facendole brillare della stessa luce di cui, ai nostri occhi, rifulgono anche le spose.

PROTAGONISTA DELLA SCENA

È finzione ciò che accade sul palcoscenico. In questa consapevolezza, condivisa tra pubblico e attori, risiede la verità del teatro. L’abito di scena della sposa, l’abito nuziale, nella cerimonia diventa esso stesso parte della rappresentazione e della narrazione.
Al fondo di tutto, esso racconta una verità: la bellezza di essere coppia, il bisogno di celebrarla.