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Barbie. La creazione di Ruth Handler

“La mia filosofia di Barbie ha fatto sì che, attraverso la bambola, la bambina potesse essere qualunque cosa desiderasse. Barbie ha sempre rappresentato il fatto che una donna può scegliere. Tutto è possibile”.


Ruth Handler

RUTH HANDLER

Bella, bionda e dagli occhi azzurri, Barbara Millicent Roberts – meglio conosciuta come Barbie – è la bambola americana più venduta al mondo, commercializzata a partire dal 1959, è entrata velocemente nelle case dei consumatori grazie ad una mirata strategia di marketing che, prima di allora, non era stata mai adottata per la pubblicizzazione di un giocattolo su scala mondiale.

Barbie

Tutti sanno che Barbie rappresenta l’emblema – un po’ stereotipato – della femminilità e della vitalità: sorriso smagliante, capelli morbidi e lucenti, vitino di vespa, ha un brevetto di volo e tanti animali domestici da coccolare; ha uno storico fidanzato di nome Ken e una numerosissima famiglia composta da cinque sorelle biondissime e due fratelli gemelli; Barbie, inoltre, ha tantissimi amici provenienti da tutto il mondo – come la latina Teresa e la giapponese Kayla – con cui condivide le sue molteplici esperienze.

In questi anni non è mancata una Barbie astronauta, uscita negli anni ‘80 con grandissimo successo, e quella più recente che la Mattel ha proposto sotto forma di donna reale, incarnando Samantha Cristoforetti.

Barbie SAMANTHA CRISTOFANETTI

Il mito iconico di Barbie è davvero intramontabile (sebbene, nella storia, non siano mancate alcune critiche da parte del mondo femminista e da quello islamico che nel 2003 ne ha bandito la vendita in Arabia Saudita) e, sicuramente, simboleggia un modello di vita per tante bambine che, ogni giorno, si incarnano in lei, grazie anche alle creazioni di Barbie “curvy” o diversamente abili.

BarbieMa, chi c’è dietro la creazione di Barbie?

Una donna americana, figlia di immigrati polacchi, nata nel 1916, moglie di Elliot Handler – cofondatore della Mattele mamma di Barbara e Kenneth (che ispirarono i nomi della celebre coppia Barbie e Ken), stiamo parlando di Ruth Handler.

RUTH HANDLER 02

Stati Uniti, metà del ‘900, mentre Ruth Handler osserva la figlia Barbara giocare con le bambole di carta, nota come spesso la bambina sia solita dare alle sue bambole dei ruoli da adulti; all’epoca, ricordiamoci, la maggior parte delle bambole rappresentava esclusivamente neonati. E, ispirata da questa osservazione, Ruth suggerì l’idea di una linea di bambole dall’aspetto adulto al marito che, entusiasta, trasformò una piccola fabbrica di cornici in un colosso dell’industria di giocattoli.

La prima Barbie – una vera e propria pin-up – riempì gli scaffali dei negozi il 9 marzo del 1959 e,
strano a dirsi, i suoi capelli erano neri!

È innegabile che queste due donne abbiano cambiato e capovolto i tradizionali canoni dei giochi dedicati all’infanzia ma, se Barbie non ha bisogno di alcuna presentazione, la sua creatrice Ruth merita sicuramente di essere conosciuta e presentata al grande pubblico e, proprio per questo, la figlia Barbara e la nipote Cheryl sono già a lavoro per scrivere e girare un film, dal titolo Dream Doll, che racconterà l’intuizione femminile che ha rivoluzionato per sempre il mondo dell’infanzia.

Le bambine attraverso la bambola possono essere tutto ciò che desiderano e non a caso il motto di Barbie è proprio “I can be”.

BARBIE

Barbie incoraggia l’immaginazione, la libera espressione e la voglia di scoprire attraverso il gioco rappresentando un’icona di emancipazione capace non solo di sopravvivere ai cambiamenti sociali ma tal volta di anticiparli con un curriculum che conta oltre 150 professioni e senza mai rinunciare all’estetica, alla femminilità e al sorriso smagliante che da oltre 60 anni la contraddistingue.

 

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